Il biologico non risente della crisi
Il mercato italiano del biologico sta registrando una diffusa crescita in tutti i canali. Secondo le rilevazioni Ismea, ad esempio, l’andamento dei consumi domestici di prodotti biologici confezionati nella GDO è in continua ascesa ormai dal 2005.
Analizzando i dati più recenti, si può osservare che anche nel 2012 gli acquisti di biologico confezionato hanno continuato la loro crescita (+7,3%1 in valore, dopo il +8,8
% del 2011). In un mercato, come quello italiano, in cui la spesa agroalimentare è risultata stazionaria nel 2012, il settore biologico sembra non risentire della crisi, probabilmente a causa della crescente sensibilità del consumatore moderno verso temi “forti” quali la protezione della propria salute ed il rispetto per l’ambiente.
La dinamica dello scorso anno è dipesa in modo particolare dagli aumenti a due cifre fatti registrare dai biscotti, dolciumi e snack bio (+22,9% in valore) e dalle bevande analcoliche (+16,5%), mentre in misura minore hanno inciso gli incrementi della pasta, del riso, dei sostituti del pane (+8,9%) e degli ortofrutticoli freschi e trasformati (+7,8%). Più contenuto l’aumento per i lattiero-caseari bio (+4,5%), mentre le uova costituiscono l’unico settore che segna un lieve calo (-1,9%).
Tra i prodotti più consumati le uova risultano ancora il prodotto bio più acquistato (13% circa della spesa complessiva per bio confezionato), anche se tra i principali prodotti sono l’unico insieme allo yogurt che nel 2012 registra un calo (-1,9% e -4,1% rispettivamente).
Buone invece le dinamiche delle confetture e marmellate (+15,7%) e del latte alimentare (+8,6%), che presentano un peso sul totale consumi in entrambi i casi superiore all’8% (cosa che accade anche per lo yogurt).
Fonte Ismea – Eurisko