La Commissione Europea intende per biocarburante un carburante liquido o gassoso ricavato da biomasse. In generale, si può dire che è biomassa tutto ciò che ha una matrice organica, con esclusione delle plastiche e dei materiali fossili.
Principali biocarburanti:
Bioetanolo: un alcool ottenuto mediante il processo di fermentazione di diversi prodotti agricoli ricchi di carboidrati, quali i cereali (mais, sorgo, frumento, orzo) o le colture zuccherine (bietola e canna da zucchero). Nonostante l’elevato costo di produzione, pari a circa due – tre volte quello della benzina, il bioetanolo può risultare ancora fonte di profitto se si considerano le agevolazioni fiscali e i finanziamenti di origine governativa legati alla caratteristica “rinnovabile” di questa fonte energetica;
biodiesel: miscela di esteri metilici di acidi grassi a catena lunga ricavata da un olio di origine vegetale o animale, destinato ad essere usato come biocarburante. L’uso di biodiesel non crea nessuna condizione negativa per il funzionamento e l’usura dei motori e le prestazioni risultano essere del tutto confrontabili con quelle ottenute con il gasolio tradizionale, consentendo resa ed affidabilità;
biogas: gas combustibile ricavato dalla biomassa e/o dalla parte biodegradabile dei rifiuti, che può essere trattato in un impianto di purificazione onde ottenere una qualità analoga a quella del gas naturale, al fine di essere usato come biocarburante o gas da legna;
biometanolo: metanolo ricavato dalla biomassa, destinato ad essere usato come biocarburante;
biodimetiletere: etere dimetilico ricavato dalla biomassa, destinato ad essere usato come biocarburante;
bio-ETBE (etil-terziario-butil-etere): carburante prodotto partendo da bioetanolo; la percentuale in volume di bio-ETBE calcolata come biocarburante è del 47%;
bio-MTBE (metil-terziario-butil-etere): carburante prodotto partendo da biometanolo; la percentuale in volume di biocarburante nel bio-MTBE è del 36%;
biocarburanti sintetici: idrocarburi sintetici, utilizzati puri o in miscele, prodotti a partire dalla biomassa;
bioidrogeno: in realtà non è una fonte di energia, ma un vettore energetico, il che significa che deve essere prodotto da altre fonti, come l’acqua (mediante elettrolisi), petrolio (mediante lo steam-reforming) o biomasse (mediante gassificazione, fermentazione, ecc.). L’idrogeno, viste le sue caratteristiche, può essere considerato come il biocombustibile del futuro per le grandi prestazioni e i bassi tassi di inquinamento derivanti dal suo utilizzo;
bioolio: olio prodotto da piante oleaginose mediante pressione, estrazione o processi analoghi, greggio o raffinato ma non modificato chimicamente. E’ destinato alla combustione in motori diesel.