Nel 2012 è continuata quella spending review del carrello iniziata da quasi un decennio: più frequente ricorso ai formati di vendita più comodi e convenienti (discount e superstore, soprattutto), maggiore attenzione ai prodotti scontati o in promozione (pressione promozionale oramai al 30%), spostamento verso le merceologie più economiche (dalle carni rosse al pollame, dal vino alla birra), scivolamento lungo la scala di prezzo (dai prodotti di marca a quelli a marchio commerciale e da questi ultimi a quelli unbranded, i cosiddetti “primi prezzi”).
Ma il dato più sorprendente degli ultimi mesi è certamente la riduzione delle quantità acquistate. Le famiglie una volta messe in campo tutte le strategie di risparmio sinora già utilizzate anche nell’alimentare hanno ridotto gli sprechi e tagliato il superfluo.
Si limitano gli sprechi attraverso un uso più attento delle quantità acquistate: lavatrici a pieno carico, riutilizzo degli avanzi di cibo, attenzione alle scadenze, confezioni più piccole e acquisti più frequenti, ritorno alle preparazioni domestiche. Si riducono i consumi più effimeri (bevande, snack e fuori pasto, prodotti ausiliari della detergenza).
Tutto questo, però, tentando di difendere i valori del consumo alimentare: origine nazionale del prodotto, qualità intrinseca, attenzione al benessere e alla salute. In questo senso, in maniera contro intuitiva, crescono i prodotti a maggior valore unitario, continua l’ascesa dei
prodotti salutistici e funzionali, si allargano i consumi bio, tengono le vendite di prodotti di più facile conservazione e consumo (salumi e formaggi, preparati pronti).
Nel grafico si riportano le strategie per evitare sprechi (% risposte affermative)
Di seguito si riportano i comportamenti dei consumatori per evitare gli sprechi (% risposte affermative)
Le strategie di risparmio sono riportate di seguito (% di risposte affermative)
L’attenzione nella scelta si sposta come riportato in tabella (% risposte affermative)
Infine circa l’80% degli utenti internet dichiara di utilizzare le nuove tecnologie per informazioni sui prezzi, sulla qualità e le altre caratteristiche dei beni che è intenzionato a comprare, spesso ricorrendo poi ai canali più tradizionali per finalizzare l’acquisto.
Fonte: Coop Italia Rapporto 2012