E’ stato sviluppato un microrganismo geneticamente modificato in grado di convertire l’anidride carbonica in un combustibile ecologico. La ricerca è stata condotta presso la University of Georgia e pubblicata suProceedings of National Academies of Sciences.
Il processo - Il team di ricercatori ha sviluppato una metodologia per selezionare la CO2 presente nell’atmosfera e trasformarlo in prodotti industriali, tra cui il carburante. Il metodo segue il percorso della fotosintesi attraverso cui le piante utilizzano la luce solare, per trasformare acqua e anidride carbonica in zuccheri, e se ne servono per produrre energia. I ricercatori hanno creato un microrganismo, manipolando il materiale genetico, per imitare il processo. Per lo studio sono partiti dal Pyrococcus furiosus un microrganismo che si nutre di carboidrati nelle acque surriscaldate dell’oceano vicine a sfiati geotermici.
Il
Pyrococcus furiosus è un organismo
anaerobio rintracciabile in ambienti molto caldi come nelle vicinanze di
sorgenti termali, dove le temperature raggiungono, e spesso superano, i 90 gradi. Il suo
optimum di temperatura è circa di 100 °C (per la precisione vive e si riproduce a 121 °C), mentre è in grado di sopravvivere in un ambito di
pH tra 5 e 9 (con un
optimum di 7). In condizioni di crescita ottimali, questo organismo è in grado di duplicarsi in circa 37 minuti, che è il tempo più breve tra gli Archaea finora conosciuti.
Il termine
Pirococco significa letteralmente, in greco,
palla di fuoco a causa della sua forma rotondeggiante e della sua capacità di crescere a temperature molto elevate. Il termine latino
furiosus (furioso, veloce) si riferisce invece alla sua eccezionale velocità di duplicazione.
Biomasse, adieu - Gli scienziati hanno poi modificato il microrganismo in modo che potesse alimentarsi a temperature inferiori. Hanno poi usato gas idrogeno per creare una reazione chimica nel microrganismo e integrato la CO2 con l’acido 3-idrossipropionico, una sostanza chimica industriale usata per fare acrilici e altri prodotti.
Michael Adams, a capo della ricerca, ha spiegato: “Grazie alla scoperta siamo in grado di eliminare le piante come intermediari, e di estrarre l’anidride carbonica direttamente dall’atmosfera per trasformarla in prodotti utili, senza dover passare attraverso elementi ricavati da biomasse altrimenti utili per l’alimentazione, come la coltivazione delle piante e l’estrazione degli zuccheri”. Oltre alla produzione di prodotti industriali, altre manipolazioni genetiche potrebbero consentire al microrganismo di produrre altri prodotti, compresi i combustibili.
I limiti - Tuttavia il ciclo di conversione dipende ancora dai combustibili fossili. Infatti, i ricercatori hanno utilizzato l’idrogeno come fonte di energia, la cui sorgente più facilmente disponibile è al momento il gas naturale, un combustibile fossile. Adams ha aggiunto: “Nella ricerca a lungo termine ci auguriamo di poter utilizzare idrogeno da fonti rinnovabili biologiche, come da alghe fotosintetiche o rifiuti dei prodotti di fermentazione”. In ogni caso, il combustibile prodotto con il Pyrococcus furiosus è a zero emissioni perché quando brucia rilascia la stessa quantità di CO2 utilizzata per crearlo e ciò lo rende più pulito di benzina, petrolio e carbone.