Il mercato della fragola in Italia
La leadership produttiva della fragola in Europa spetta alla Spagna con i suoi 6.800 ettari di superficie investita (300.000 tonnellate attese per quest’anno), contro i 3.600 dell’Italia, che rimane comunque il secondo produttore di fragole europeo.
Italia
Dal confronto tra la campagna 2012 e quella 2013 della fragola in Italia, in termini di superfici coltivate l’attuale stagione risulta in linea con quella precedente, che a sua volta riportava un +4% rispetto al 2011. La Campania, con i suoi 890 ettari, risulta la principale regione produttrice del frutto rosso nel 2013. Seguono Veneto, Basilicata e Sicilia.
In ambito di distribuzione delle superfici a fragola per regione, facendo un confronto tra la media 2000-2002 (primo grafico sotto) e quella 2011-2013 (secondo grafico sotto), si registra un aumento complessivo per le regioni del Sud (Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia), dal 45 al 54%. Al contrario, invece, si evidenzia un calo nelle regioni del Nord (Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte + Trento e Bolzano), dal 46 al 34%.
In Campania, la distribuzione delle quantità raccolte nel 2012 può essere così sintetizzata: 20% a febbraio-marzo, 40% ad aprile, 40% a maggio-giugno. Nonostante qualche frutto leggermente decolorato nei periodi freddi e piovosi, in generale si sono registrate fragole con pezzatura, colore, consistenza e qualità buone.
La produzione media si è attestata su 37-39 ton/ha. La concorrenza del prodotto estero ha penalizzato il prezzo.
Le esportazioni italiane di fragole sono altamente concentrate nel secondo trimestre dell’anno, da aprile a giugno (85% nel 2011). Segue il primo trimestre con l’11% (nel 2011) e il III e IV trimestre entrambi con il 2%.
Guardando alle medie del periodo 2007-2011, il 76% dell’export italiano di fragole è diretto in tre paesi: Germania (che assorbe il 44% del totale), Austria (17% del totale) e Svizzera (16%). Le esportazioni italiane sono altamente concentrate nel secondo trimestre dell’anno, da aprile a giugno (85% nel 2011). Rispetto al 2011, le esportazioni 2012 hanno registrato un aumento dell’8% in termini di volume (18.730 ton contro 17.272) e dell’1% in termini di valore (42,2 mln euro contro 41,7).
Il livello di aggregazione del settore mostra notevoli differenze fra le varie nazioni; l’esempio francese è sicuramente il più virtuoso e da prendere a modello con oltre il 40% aggregato (19.000 tonnellate).
Fonte freshplaza