Gestione della sicurezza fitosanitaria di una fattoria verticale
La salubrità alimentare e i problemi di sicurezza da patogeni esterni devono essere trattati come due facce della stessa medaglia e sono le preoccupazioni principali della gestione di una vertical farm.
Le coltivazioni all’aperto per la maggior parte sono costituite da programmi progettati per limitare la diffusione di parassiti e degli insetti con l’applicazione di pesticidi o erbicidi. All’interno di uno spazio chiuso, le cose saranno molto diverse e molto più controllabili. L’esclusione di visitatori indesiderati si ha grazie ad alcuni elementi fondamentali fra cui la progettazione di doppie porte che consentono un ulteriore livello di protezione contro gli insetti e microbi.
Tutto il personale sarà sterilizzato: camici, scarpe, capelli, e gli operatori dovranno fare la doccia e cambiarsi d’abito. Tutto ciò riduce al minimo il rischio di contaminazione e perdita delle colture a causa di agenti patogeni su oggetti come scarpe. Poiché la vertical farm non ha bisogno di fertilizzanti, il rischio di contaminazione delle piante con agenti patogeni umani è del tutto eliminato. A questo dovrà periodicamente una serie di test di laboratorio per monitorare ogni diversa zona dello spazio produttivo.
In caso di violazione della sicurezza con conseguente contaminazione del raccolto, si può facilmente distruggere l’intero raccolto, disinfettare gli ambienti per poi essere ripiantato il giorno successivo. Una volta che la falla di sicurezza è stata individuata e corretta, la vertical farm può riprendere la produzione entro un tempo breve. All’esterno, invece, l’agricoltore deve attendere la stagione successiva per ricominciare, e spesso con disastrosi risultati.