L’accordo sulla nuova politica agricola comune, da cui dipendono 50 miliardi di euro l’anno agli agricoltori per il settennio 2014-2020, punta sul biologico e sulle piccole aziende agricole.
Illustra le novità il Commissario europeo responsabile per l’agricoltura, Dacian Ciolos che afferma:“Il 30% dei finanziamenti diretti, che rappresentano la più grande fetta della politica agricola comune, saranno ora destinati verso pratiche agricole in grado di sviluppare al meglio l’obiettivo di coltivazioni sostenibili”.
Un cambiamento importante se si pensa che oggi è il 20% delle aziende agricole europee ad assorbire da sole l’80% delle risorse esistenti.
Una riforma, dunque, che apre nuove possibilità e mercati di lavoro in Europa e che modifica radicalmente i meccanismi di finanziamento per gli agricoltori sferrando un attacco alle grandi aziende agricole. L’accordo dovrà ora essere ratificato dai governi e dal Parlamento Ue.
Fonte: Euronews
In base ai dati Istat, nel 2012 la coltivazione delle insalate (lattuga e indivia riccia e scarola) in Italia ha coperto una superficie di poco più di 30.000 ettari, con una produzione di oltre 700.000 tonnellate. Le lattughe tra serra e pieno campo occupavano una superficie a livello nazionale di quasi 20.200 ettari, mentre l‘indivia ha interessato nel complesso poco meno di 10.000 ettari.
Nell’ambito della coltivazione in pieno campo, nell’ultimo triennio (media 2010-2012) la regione più importante è la Puglia, con il 29% degli investimenti, seguita da Campania (11%), e Sicilia (10%). In coltura protetta, dominano il panorama nazionale la Campania e il Lazio rispettivamente con il 37% e 32% del totale.
Export
Secondo quanto riportato dal Cso, i quantitativi di insalate destinati all’estero nel 2012 hanno raggiunto le 186.000 tonnellate, pari a un +13% rispetto alla precedente annata. In termini di valore, l’export italiano di insalate ha invece sfiorato i 300 milioni di euro (+21% rispetto al 2011), evidenziando l’incremento tendenziale del prezzo medio di esportazione.
Le insalate italiane sono destinate per il 94% del totale ai paesi dell’Unione Europea (27) in cui il mercato di riferimento è la Germania (38%).
Import
Le importazioni di insalate in Italia mostrano una tendenza all’aumento, arrivando a sfiorare nel 2012 le 100.000 tonnellate (+13%). Il prezzo medio di importazione, al contrario, pare essere in lieve decremento. La merce di provenienza spagnola rappresenta il 45% del totale, seguita dai Paesi Bassi (in aumento al 25%). Tunisia ed Egitto rappresentano una quota del 2-3% complessivo.
Consumi
Nel 2012, i quantitativi di insalate acquistati al dettaglio dalle famiglie italiane evidenziano un lievissimo calo (-1%) rispetto all’anno precedente. Il valore, al contrario, incrementa progressivamente raggiungendo 1,37 milioni di euro, segnando così un +5% rispetto al 2011, a causa di un prezzo medio in crescita.
Fonte Cso
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