L’agricoltura urbana consiste nel coltivare, trasformare e distribuire il cibo all’interno di contesti urbanizzati o peri-urbani, come città, villaggi, ecc. L’agricoltura urbana può anche prevedere l’allevamento di animali, l’acquacultura, le pratiche agro-forestali e l’orticoltura, sia in contesti propriamente urbani sia in aree peri-urbane. La coltivazione urbana è normalmente praticata per produrre reddito o approvvigionamento di cibo, anche se in alcune comunità la motivazione principale è la ricreazione e/o uso intelligente del tempo libero[3]. Questo tipo di attività agricola contribuisce alla sicurezza alimentare e all’igiene in due modi: innanzitutto, incrementando la disponibilità di cibo per gli abitanti della città; inoltre, mettendo ortaggi, frutta, e carne, a disposizione dei consumatori urbani. Una forma comune ed efficiente di agricoltura urbana è la pratica con metodi biointensivi. Dal momento che l’agricoltura biointensiva promuove la produzione di cibo con risparmio energetico, l’agricoltura urbana e peri-urbana sono generalmente considerate pratiche sostenibili.
Nelle foto alcuni progetti sviluppati in vari paesi del globo. Un monito per la polita e per chi amministra le città. I nuovi piani regolatori delle città non possono sottrarsi alla necessità di destinare parte degli spazi all’agricoltura urbana.
Biotek Engineering Srl partecipa attivamente al progetto promosso dall’Università di Firenze per la realizzazione di un progetto pilota di una fattoria urbana mobile e smontabile nella città di Firenze utilizzando la tecnologia idroponica ed aeroponica.
Il trasporto merci su strada è uno delle cause principali diinquinamento nelle nostre città e uno dei problemi di più difficile risoluzione.
Con le nuove tecnologie si è cercato di ridurre le problematiche sociali e ambientali eliminando la benzina, introducendo la marmitta catalitica e ricercando carburanti più poveri di zolfo.
Tuttavia il numero dei mezzi di trasporto e i km percorsi non accennano a diminuire.
Una soluzione potrebbe concretizzarsi con l’High Speed Solar Airship.
Si tratta di un grosso dirigibile pensato appositamente per trasportare le merci nel pieno rispetto dell’ambiente.
Una curiosa innovazione che permette di spostare grossi carichi senza inquinare e di coprire notevoli distanze piuttosto rapidamente.
Con i suoi 100 metri di lunghezza e circa 70 metri di larghezza, è in grado di caricare 60 tonnellate di merci e di atterrare praticamente ovunque, anche sull’acqua.
Grazie ai pannelli fotovoltaici cattura l’energia solare, una fonte energeticapulita ed infinitamente disponibile. Il dirigibile può viaggiare di giorno e dinotte ad un’altitudine di 9 mila metri, a velocità comprese tra i 260 e 290 kmh senza produrre scarti inquinanti.
Nel futuro prossimo, adeguare la strategia di marketing alla sostenibilità sarà imprescindibile; non è una moda, è il volto del nuovo marketing. Per chi sta incominciando ad adeguarsi, ecco tre consigli che puoi utilizzare per il tuo business:
1) Prenditi, come brand o come azienda, un impegno responsabile; consulta degli esperti che ti possano aiutare con questo tema. Non lo fare pensando che sia una moda o che così venderai di più, anche se poi questo potrà succedere, non deve essere la tua ragione principale perché i consumatori sanno riconoscere bene chi è autentico o chi è finto.
2) Comunicalo, ma non far sì che sia noioso; il livello del design, della pubblicità e dei social network deve sempre essere eccellente. Tutto ciò è importante come l’aspetto commerciale; cerca di riuscire a combinare tutto, come ha fatto Patagonia o Cadillac.
3) Continua a rivedere la mission della tua impresa e come si può ridefinire in base alla sostenibilità. I messaggi più potenti sono quelli che integrano la mission in tutte le comunicazioni. Fai delle aggiustamenti in base alla particolarità della tua audience e la loro percezione.
Il marketing sostenibile è un trend, non una moda e, in pochi anni, le imprese che non adatteranno la loro strategia a ciò che è green, vedranno ridurre o estinguere le loro operazioni. La sostenibilità è il domani del business, e non funziona come un’aggiunta, ma come il DNA stesso delle aziende.
Promuovere lo sviluppo di biocarburanti di nuova generazione, per rientrare negli standard europei e per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione di lungo periodo descritti nella Strategia energetica nazionale. E’ il senso del protocollo d’intesa tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Politiche agricole, Ministero dell’Istruzione, Ministro della Coesione territoriale e il Gruppo Mossi & Ghisolfi, autorizzato oggi dal Cdm.
L’iniziativa, spiega il governo nel comunicato diffuso al termine del consiglio dei ministri, ha lo scopo di promuovere alcuni importanti progetti nel campo della chimica industriale da fonti rinnovabili, che consentiranno di produrre biocarburanti di seconda e terza generazione, senza utilizzare idrocarburi fossili come materia prima. Si spera cosi’ anche di contribuire alla crescita di un’industria ecologica nazionale, aumentando l’occupazione stabile e professionalmente qualificata e contribuendo al risanamento ambientale, alla valorizzazione sostenibile delle risorse agricole e alla riduzione delle emissioni nocive. ”L’attuazione del Protocollo, – conclude il comunicato – velocizzando i necessari procedimenti autorizzatori e favorendo la collaborazione tra amministrazioni e impresa, consentira’ lo smobilizzo di ingenti investimenti privati, italiani e internazionali”.
Biotek Engineering srl ha sviluppato un sistema integrato per la produzione di biodiesel da Jatropha Curcas.
La Jatropha Curcas è un arbusto in grado di produrre un frutto ricco di olio (140%) tradizionalmente usato come carburante per il riscaldamento e l’illuminazione nelle comunità in via di sviluppo. Ma il valore della Jatropha Curcas è attestato soprattutto come materia prima prodotta su larga scala per la produzione di biocarburanti. La Jatropha Curcas è attualmente oggetto di ricerca e di sviluppo per il suo enorme potenziale d’uso nella produzione di biodiesel per i trasporti. Uno dei principali vantaggi della Jatropha risiede nella possibilità di essere coltivata in condizioni di scarsa piovosità e siccità e soprattutto dove altre colture è pressoché impossibile farle crescere.
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